Husserl: il pensiero della crisi e il metodo fenomenologico
Il pensiero della crisi
Husserl denuncia la perdita del significato della scienza in quanto:
- La scienza è diventata una mera scienza e non è in grado di dare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza.
Successivamente il filosofo afferma che la scienza abbia elaborato una coscienza astratta e matematica della natura --> ha sovrapposto un'insieme di idealità astratte alla concreta esperienza vissuta.
--> pertanto occorre una filosofia che ricopra il senso perduto delle cose in rapporto alla soggettività.
Il metodo fenomenologico
Il metodo fenomenologico di Husserl si basa sull'epochè --> ovvero la sospensione della fiducia nella presunta oggettività del mondo.
--> L'epochè consente di ritrovare la base originaria e precategoriale della conoscenza ovvero la dimensione dell'intenzionalità --> la quale presenta una correlazione tra:
- Una polarità soggettiva (noèsi): ovvero gli atti di coscienza;
- Una polarità oggettiva (noèma): le varie modalità con cui le cose possono apparire in relazione agli atti intenzionali del soggetto.
Inoltre questo metodo permette di:
- Descrivere il processo di costituzione del senso delle cose nelle sue varie stratificazioni;
- Mostrare le strutture essenziali dei vissuti intenzionali.
--> Tutto ciò grazie all'intuizione eidetica.
Infine questa metodologia fenomenologica porta alla luce il mondo della vita ovvero il mondo prescientifico (delle emozioni, dei bisogni e del vissuto concreto).
--> dove in esso il soggetto e già da sempre in relazione con gli altri in una dimensione intersoggettiva.
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